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20/05/2024
smart working 2024

Smart working: la norma “salva-fragili” di Zangrillo

“Si ritiene necessario evidenziare la necessità di garantire ai lavoratori che documentino gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza”. La direttiva vuole “sensibilizzare la dirigenza delle amministrazioni pubbliche a un utilizzo orientato alla salvaguardia dei soggetti più esposti a situazioni di rischio per la salute, degli strumenti di flessibilità che la disciplina di settore già consente» attraverso accordi individuali mirati. “Nell’ambito dell’organizzazione di ciascuna amministrazione sarà il dirigente responsabile a individuare le misure organizzative che si rendono necessarie, attraverso specifiche previsioni nell’ambito degli accordi individuali, per rendere concreta e immediatamente applicata la presente direttiva”.

Questo è quanto si legge nel documento firmato dal ministro della Funzione pubblica Paolo Zangrillo in seguito alla mancata proroga dello smart working nel settore della Pubblica Amministrazione per i lavoratori fragili e i genitori con figli sotto i 14 anni

 

Dal Decreto anticipi alla norma “salva-fragili”

Il Decreto Anticipi, di cui abbiamo già avuto modo di parlare, ha infatti prorogato lo smart working per i dipendenti “fragili” del settore privato fino al 31 marzo 2024. Nel Decreto Milleproroghe, però, non è confluita alcuna proroga per i lavoratori pubblici. In questo modo, si è dunque creata una disparità di trattamento tra pubblico e privato; una disparità che il Governo guidato da Giorgia Meloni deve cercare di colmare al più presto, così da garantire a tutti i professionisti, indipendentemente dal settore di appartenenza, le stesse opportunità di lavoro agile.

Lo smart working agevolato nel pubblico è infatti scaduto con l’anno appena passato. Il 31 dicembre 2023 ha messo fina alla possibilità per i lavoratori fragili di svolgere la propria attività lavorativa da remoto senza dover sottoscrivere un accordo individuale con l’amministrazione di appartenenza. Una situazione “inaccettabile” secondo la Cgil, che ha sottolineato come il lavoro agile sia una misura importante per tutelare la salute dei lavoratori fragili.

Ricordiamo inoltre che la misura sul lavoro da remoto è stata introdotta per la prima volta durante la pandemia di Covid-19 e da allora ha registrato varie proroghe, necessarie per permettere ai soggetti con malattie gravi di continuare a lavorare senza vedere ridotto lo stipendio. (Le patologie che rendono i soggetti tecnicamente “fragili” sono state stabilite un decreto interministeriale del febbraio 2022 durante il Governo Draghi).

La norma “salva-fragili”: qualche dubbio

La direttiva, contrariamente alla decisione politica di non prorogare lo smart working per tutti i lavoratori e come riportato in incipit, consente dunque ai lavoratori fragili del settore pubblico di continuare a lavorare da remoto. E precisa che la valutazione delle circostanze riguardanti il diritto di accesso a questa forma di tutela spetta ai dirigenti della P.A., i diretti superiori dei lavoratori.

Le amministrazioni pubbliche potranno dunque decidere autonomamente se garantire lo smart working ai propri dipendenti. Una decisione sicuramente assennata, che potrebbe però comportare dei costi aggiuntivi, che probabilmente il Governo ha ritenuto eccessivi.

Nella scuola, ad esempio, questo meccanismo è particolarmente evidente, poiché per ogni professore in smart working ne va assunto uno che lo sostituisca in presenza. Ragioni che hanno forse spinto il Governo, a non inserire questa proroga nella Manovra 2024, per evitare di aumentare la spesa pubblica.

 

Un equilibrio necessario

Quel che è certo, in ogni caso, è che a fronte del Decreto Anticipi approvato, una misura come la norma “salva-fragili” è necessaria a mantenere un certo equilibrio nell’ambito dello smart working. Solo conciliando settore pubblico e privato e garantendo eguali possibilità di fruizione del lavoro da remoto è possibile continuare a diffondere questa pratica ed evidenziarne gli innegabili benefici. Questa almeno è la convinzione di NotOnlyDesk, per un futuro sempre più flessibile

Smart working: il futuro del lavoro flessibile nel 2024

Il mondo del lavoro, come abbiamo più volte sottolineato, ha attraversato negli ultimi anni una trasformazione senza precedenti, accelerata dalle nuove tecnologie e dagli impatti della pandemia globale datata marzo 2020. Nel contesto di cambiamento da essa generato, il concetto di “lavoro flessibile” si è via via affermato come una delle tendenze più rilevanti nel modo in cui concepiamo gli spazi lavorativi. Il lavoro flessibile, con la sua flessibilità e adattabilità, ha al contempo ridefinito la nozione tradizionale di ufficio, consentendo ai professionisti di lavorare in ambienti più dinamici e adatti alle loro esigenze

All’alba del nuovo anno ci sembra dunque corretto analizzare quanto avvenuto nell’anno appena trascorso così da farci un’idea di quello che potrebbe essere il trend del 2024.

Ma andiamo con ordine.

 

Smart working: a che punto siamo

Secondo una serie di dati raccolti da Stella – Workspace relativi al 2023, ci è concesso fare una serie di osservazioni sullo stato dello smart tra 2023 e 2024.

· L’utilizzo degli spazi flessibili, da uffici serviti a “managed”, dai coworking alle sale meeting condivise, dagli spazi lounge alle reception hotel-like, sta registrando una notevole crescita.

· Secondo i dati di CBRE, le aziende che fanno un ampio uso di questi spazi flessibili hanno registrato una certa crescita, (dal 19% nel 2022 al 36% nel 2023) e i dati suggeriscono che si possa superare il 50% nei prossimi due anni.

· Grazie a una costante evoluzione del concetto di flessibilità (da una mera questione contrattuale a un concetto più ampio che riguarda la condivisione di servizi e spazi), e sebbene la maggioranza dei clienti occupi fino a 10 postazioni di lavoro, la categoria in maggiore crescita è quella con più di 50 postazioni.

· Sono quattro i fattori chiave che stanno alimentando l’interesse per questi spazi flessibili, cioè la riduzione dei costi, l’agilità, l’innovazione e la promozione della collaborazione, nonché l’attrazione di talenti. Tutti elementi a cui più volte NotOnlyDesk ha dedicato attenzione e approfondimento.

 

Smart working: prospettive future 

Visti e considerati i dati riportati nel paragrafo precedente è probabile che lo smart working continui a crescere e a evolversi anche nel 2024, grazie alle tecnologie sempre più avanzate e all’accresciuta consapevolezza delle organizzazioni riguardo ai vantaggi offerti da questo modello di lavoro flessibile. Nulla toglie, naturalmente, che nuovi strumenti, piattaforme e iniziative pubbliche e private possano contribuire, anche nel breve periodo, a migliorare la collaborazione lavorativa a distanza, la gestione del tempo e la comunicazione tra i team.

Senza naturalmente dimenticare che qualsiasi soluzione innovativa dovrà di certo tener conto del benessere dei lavoratori, condizione – come spesso sottolineato – necessaria a qualsiasi tipo di ragionamento in ottica flex.

È inoltre importante tenere presente che le previsioni sul futuro sono influenzate da vari fattori. Ragion per cui non vi può essere certezza sulle trasformazioni che ci attendono, ma solo una buona dose di fiducia corroborata da dati ed esperienze pregresse.

 

Prospettive di NotOnlyDesk

Chiaramente per NotOnlyDesk, che fin dalla sua nascita offre un servizio di abbonamento che consente agli utenti di accedere a una rete di spazi di coworking, la continua crescita del modello smart rappresenta un elemento fondamentale per continuare a diffondere le proprie idee in Italia e non solo. Con NotOnlyDesk, gli utenti possono prenotare scrivanie, sale riunioni e altri servizi presso una varietà di spazi di coworking e usufruire di tutta una serie di vantaggi che abbiamo spesso riportato. Tra questi le possibilità di una maggiore produttività aziendale e del singolo, migliori opportunità di networking e, non ultimo, costi ridotti.

Un 2024 ancora più flex non può che rappresentare l’ennesima occasione per NOD di diffondere il proprio modello e le proprie convinzioni. In direzione di un futuro sempre più smart

Categoria: News, Rent a Desk, Workspace
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